Quali sono le cause della caduta dei capelli? Stress, alopecia, stile di vita ma anche le stagioni: vediamo insieme tutto quello che bisogna sapere in merito a questo fastidioso fenomeno.
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La caduta dei capelli entro certi limiti può essere considerata normale ed è un evento fisiologico riconosciuto anche dai professionisti del settore. In linea generale si parla di una perdita di circa 40 – 120 capelli al giorno che variano a seconda dei follicoli piliferi che sono attivi e dal ciclo di ricrescita in attivo.
Se prendiamo come esempio i soggetti che hanno capelli fini allora si tratta di un numero di bulbi piliferi superiore rispetto ad altri che hanno il fusto spessò. È quindi inevitabile che la perdita dei capelli sia massiva e comunque varia da soggetto a soggetto in merito a questi fattori che ne determinano il ciclo vitale:
- Sesso di appartenenza con gli uomini che tendono a perdere più capelli che le donne
- Quantità presenti nel cuoio capelluto
- Lo stato di salute del soggetto in generale considerando che alcune patologie possono favorire la caduta
- Carenze alimentari
- Uno stile di vita sregolato
- Prodotti per il lavaggio e la cura con una formulazione aggressiva che danneggiano la cute e favoriscono la manifestazione della calvizie.
Quali sono i fattori principali?
Quando si parla di caduta capelli è bene cercare di capire quali siano tutti i fattori determinanti di questa manifestazione negli uomini e nelle donne. Come anticipato entro certi limiti, la caduta dei capelli si può considerare un fattore fisiologico e nomale ma nel momento in cui la caduta diventa massiva allora è il caso di interpellare subito un professionista del settore, per valutare la patologia in corso e un eventuale trattamento da applicare e adottare.
Ma cosa scatena questo fenomeno di caduta capelli massivo?
- Diete drastiche
- Menopausa
- Abuso di alcool
- Abuso di farmaci
- Condizioni patologiche particolari come tiroide – anemia – denutrizione – cachessia – febbre – anemia
- Alopecia androgenetica con un processo molto lungo e invasivo o altre tipologie
Avete mai sentito parlare della fase telogen? I follicoli piliferi umani al contrario di quelli animali hanno un ciclo di vita indipendente che consente la fase di crescita individuale e non seguono un processo similare di rinnovamento. Ma nel momento in cui subentra uno dei problemi sopra elencati allora c’è un cambiamento radicale passando dalla fase anagen di crescita alla fase catagen di involuzione sino alla telogen di riposo e successiva caduta.
La fase telogen effluvium ha delle conseguenze che non devono mai essere sottovalutate, dalla caduta di capelli sul cuscino sino a quando rimangono tra le dita con un numero elevato ed omogeneo. In questo caso specifico interessa tutto il cuoio capelluto e non solo alcune parti, comprese le parti laterali e posteriosi della testa. Bisogna anche specificare che nel momento in cui non ci sono particolarità genetiche, allora si assiste anche ad una ricrescita e non alla calvizie permanente.
Si passa da 100 capelli ogni giorno (facendo una media di 100.000 che sono presenti sulla caute) con un 10% in telogen normale ad un 30% effluvium che si sviluppano in due categorie principali:
- Acuto quando si manifesta una improvvisa caduta e diradamento trovando la causa in condizioni di ansia, stanchezza oppure situazioni particolari da affrontare. È un problema che si risolve facilmente con un arresto della crescita sino ad una ripartenza graduale dopo circa due o tre mesi.
- Cronico quando invece viene caratterizzato da numerose manifestazioni che passano dalle carenze nutrizionali, assunzione di farmaci sino a patologie particolari che colpiscono uomini e donne al sistema immunitario e non solo. La sua durata passa da pochi mesi sino ad anni con una quantità di capelli che diminuirà man mano che passa il tempo.
È bene specificare che esiste anche una anagen effluvium con una caduta di capelli che sono ancora in fase di crescita e si manifesta nell’immediato del problema scatenante andando avanti anche per alcuni mesi.
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La perdita di capelli, come accennato, viene determinata da più problematiche e/o patologie. L’alopecia psicogena è una forma molto particolare che si manifesta solo in correlazione con periodi problematici dal punto di vista psichico e fisico.
Si arriva quindi ad un diradamento del cuoio capelluto progressivo e caratteristico molto visibile e i capelli cadono dall’attaccatura frontale al vertice della testa. Le cause scatenanti della caduta dei capelli sono in fase di studio ma in molti casi è stato riscontrato essere legato ad un evento negativo. Si evidenzia infatti che in alcuni casi questo tipo di tensione che interessa fisico e psiche induce alla liberazione dei neuro peptidi che si traducono in una massiva perdita liberando anche i mediatori dell’infiammazione ci inibiscono il follicolo pilifero.
I dati clinici sulla caduta dei capelli sono molto interessani, infatti questa alopecia psicogena si presenta dopo 4 mesi dall’evento scatenante con una attenuazione nel momento in cui il problema si attenua. Ma come è possibile che i capelli cadono in questo frangente? Secondo gli studi accade che:
- Lo stress esercita un effetto inibitorio sulla crescita dei capelli
- Scatena le infiammazioni
- Induce il catagen
- Danneggia il capello
- Provoca un forte diradamento
Caduta di capelli per alopecia androgenetica
Arriviamo ad un altro tipo di caduta dei capelli che non ha nulla a che fare con lo stress bensì con il fenomeno ereditario in uomini e donne. La androgenitica viene chiamata in questo modo proprio perché è di origine ereditaria e provoca un diradamento progressivo del cuoio capelluto.
Nella vita media questo processo impatta sull’80% degli uomini e sul 50% delle donne con una diffusione che va a giustificare il fenomeno della calvizie comune con una condizione nella maggior parte delle volte più che fisiologica.
Non è da considerare una patologia anche se la sua manifestazione viene vissuta con profondo disagio essendo che impatta negativamente sulla pische e sul piano estetico. Le cause scatenanti sono, come anticipato, di natura ereditaria soprattutto per la popolazione maschile per la presenza di ormoni androgeni oppure il follicolo pilifero che subisce tutti gli stimoli involutivi .
In questa manifestazione i livelli di testosterone non raggiungo dei picchi anche se si potrebbe registrare una diminuzione nella quota di aumento di frazione libera. Il diidrotestosterone in questo ha una forte incididenza con l’intervento dell’enzima 5 alfa reduttasi tipo 2.
Le conseguenze di questo processo è la compromissione nella salute dei capelli che appaiono sottili, disidratati e diradati sino alla caduta nel periodo telogen. È importante sapere che gli studi su questa condizione proseguono ma fino ad oggi hanno confermato infatti che la base di tutto sia l’eredità da parte di parenti stretti.
Nell’uomo colpisce con la perdita di capelli progressiva sulla zona frontale per poi correre man mano lungo la cute. Nella donna invece questo tipo di caduta dei capelli colpisce sul vertice ma non le tempie correndo sino a formare un buco nudo antiestetico che da non pochi problemi. Spesso e volentieri può essere accompagnata da seborrea oppure desquamazione tipica a seguito di una infiammazione importante dei bulbi piliferi.
Caduta capelli stagionale: cosa significa
Il cambio di stagione è una delle maggiori cause di caduta capelli che interessa la maggior parte delle persone di ogni età. Un avvenimento di origine fisiologica che accade in autunno oppure in primavera con una perdita di volume alzando la media a 150 capelli ogni giorno sul pavimento o sulla spazzola.
Una particolare perdita che interessa proprio durante il cambio di stagione avendo bisogno di un ricambio o una muta. Viene anche chiamato effluvio stagionale: basta pensare che nella vita di ogni soggetto la ricrescita ha una durata dai due ai sei anni fino a 20 volte fino all’ultima fase dove si lascia spazio ad una nuova vita oppure all’atrofia del follicolo pilifero.
Stesso discorso anche in estate, con una perdita di capelli dovuta prettamente al caldo, raggi Uv, cloro, salsedine e prodotti aggressivi che non aiutano e non creano un filtro protettivo al cuoio capelluto. Non solo, se a tutto questo si aggiunge sudore – disidratazione – lavaggi frequenti e umidità allora è normale che tutte queste cause messe insieme possano provocare la problematica in oggetto.
Tutti gli elementi portano a doppie punte, fragilità e capello che si spezza sino a dei grovigli che interessano le chiome lunghe.
Per ovviare a tutti questi problemi è importante rivolgersi sempre ad uno specialista del settore che controlla e diagnostica la problematica. Inoltre uno stile sano con una alimentazione equilibrata diventa indispensabile per rendere i capelli forti e sani.
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La caduta dei capelli passa anche dalla tavola, infatti ci sono degli elementi che sono indispesabili all’organismo. Ma quali sono?
Durante la caduta dei capelli stagionale ma anche in merito ada alcune patologie in essere è bene adottare uno stile differente con il giusto apporto di elementi nutrizionali sufficienti. Tutti i giorni è necessario scegliere cibi che sono ricchi di elementi per la salute del capello che nutrono, idratano e lo rendono ancora più sano. Tra queste:
- Cistina aminoacido essenziale per la sintetizzazione naturale della cheratina
- Metionina che è un aminoacido che agisce nella formazione della cheratina per uno sviluppo base del capello
- Glicina aminoacido che contiene dei costituenti di collagene molto importanti
- Vitamine del gruppo B che regolarizzano il sebo e di conseguenza contrastano il problema della seborrea
- Vitamina D che contrasta i radicali liberi che sono responsabili del deterioramento cellulare e della caduta dei capelli
- Vitamina E antiossidante naturale e contrasta i radicali liberi
- Biotina importantissima per la produzione della cheratina
- Ferro fondamentale come minerale che accellera tutti i processi della cheratina per la rigenerazione cellulare
- Zinco che è uno dei minerali più importanti che serve a sollecitare la crescita.
Visita tricologica caduta dei capelli
Quali sono gli esami per capire lo stato di salute dei capelli e del cuoio capelluto ed evitare la caduta dei capelli? Come anticipato bisogna recarsi da un professionista del settore che andrà a diagnosticare eventuali patologie attraverso un esame tricologico. Questo esame consente di analizzare il capello in dermatoscopia che sono delle camere ad alta risoluzione. Il medico a questo punto sarà in grado di confermare o meno quale sia l’anomalia e il trattamento da adottare.
Da questo esame si diagnostica:
- Forfora secca o grassa
- Cute secca
- Cute grassa
- Cute seborroica – seborrea
- Follicolite
- Dermatite
- Psoriasi
- Alopecia
Il tricologo professionista sviluppa numerosi test che passa anche dal tricogramma che è una analisi dettagliata sulla qualità della struttura del capello stesso e della sua salute. La visita non è invasiva e si procede con una dettagliata anamesi del paziente per capire se ci siano patologie pregresse, informazioni sul modo di vivere e alimentazione, qualità del sonno sino alla storia clinica passata o ereditaria.
Successivamente si passa ad una prima fase con una panoramica generica e nel caso vengono consigliati esami più approfonditi con due test che si chiamano pull test e wash test:
- Il pull test ha la falcoltà di determinare la forza dei capelli una volta che viene fatta trazione e tsnsione. Una misurazione particolare che risponde subito ad alcune domande determinando diverse anomalie e quindi la causa caduta dei capelli.
- Il wash test è invece un lavaggio che identifica il numero che viene perso durante il trattamento. Prima di farlo il paziente non dovrà aver lavato la cute per 3 giorni, lo scarico verrà coperto da una garza così da catturare tutti i capelli sino al recupero e all’analisi approfondita degli stessi in merito a qualità e quantità.
Non mancano gli esami legati alla sebometria che quantifica il sebo presente e che si sviluppa determinando alcune patologie. Se invece il professionista del settore evidenzia una problematica differente allora consiglierà la tricometria che è una analisi microscopica del capello per individuare la sua fragilità.